Copertina spettacolare, attualmente in corsa per una finale in Champions League...
La storia non m'è dispiaciuta, anche se Chiaverotti continua a utilizzare i nomadi solo come pretesto narrativo, senza inserirli degnamente come nei primi albi.
Solo in "Deserto di ghiaccio" è tornato un po' a sfruttare le loro potenzialità.
Personaggi ben caratterizzati, anche se a me Maroto ha un po' stancato coi suoi disegni troppo pesanti di dettagli ma che in sostanza disegna tutte le giovani donne con la stessa faccia.
Inquietante il mostro "medusa"
, mentre gli aralupi mi sa che sono soltanto una fantasia del tipo con la tuta spaziale...