#43 Il re delle bambole d'autunno - giugno 2005

Brendon n. 43, bimestrale
Il re delle bambole d'autunno
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Giuseppe Franzella
Copertina: Corrado Roi
Una volta al mese, uno scassato battello attraversa il canale della Manica, portando dalla vecchia Francia alla Nuova Inghilterra uomini e donne in cerca di un domani, con il cuore colmo di speranza e gli occhi pieni di paura... Ma alcune fanciulle francesi scompaiono misteriosamente, appena arrivate: qualcuno le trucca da bambole e poi le uccide. Toccherà, per l'appunto, a Brendon D'Arkness smascherare il folle "re delle bambole d'autunno", nel tentativo di salvare la vita alla dolce Anne-Marie...

Storia davvero bella, anche se per l'ennesima volta sbuca il "diverso" assecondato da un parente... Ed a poca distanza di tempo da "L'uomo del deserto"!

La storia è costruita bene, interessante mostrare com'è la Francia dopo la catastrofe (e vedere i francesi come gli albanesi del futuro! GODURIA!).
A me Franzella piace poco, anche se disegna in un modo tale da farti restare impresse certe scene...

Bellissima storia. Gli ultimi due numeri di Brendon mi hanno fatto davvero tornare l'entusiasmo dei primissimi numeri.
Innanzitutto finalmente abbiamo avuto l'opportunità di gettare una sguardo veloce ad una terra "straniera" che ha aumentato così il desiderio di poter capire cosa è successo nel resto del mondo post grande tenebra. L'idea di una Francia in povertà è sicuramente buona e anche se in modo piuttosto stereotipato mi ha fatto piacere che sia stato portato il tema dell'immigrazione anche sulle pagine di Brendon. La parola stereotipato non la voglio usare come negativa perché effettivamente la storia si ripete e Chiaverotti non ha fatto altro che presentare nel modo corretto un problema antichissimo.
Caratterizzazione dei personaggi un po' altalenante. Benissimo Buttler, bene Willard, meno Delphine, ma qui torniamo sempre al problema del numero di pagine fisso.
Come ha detto anche Gas, peccato per l'ennesimo "diverso" che trova la spalla nel fratello. E' un tema effettivamente un po' troppo sfruttato da Chiaverotti.
La storia è comunque molto ben costruita e scorre benissimo. Mi ha proprio coinvolto e nonostante il sonno che cominciava a farsi sentire non ho proprio potuto terminare la lettura. Il finale anche stavolta mi ha stupito, impreziosendo ancora di più il lavoro dello scrittore.
Davvero belli i disegni. Franzella non è il mio disegnatore preferito, ma è davvero bravissimo ad utilizzare le espressioni dei personaggi per catapultarti nel cuore della vicenda. E' inoltre, secondo me, il disegnatore che meglio di tutti riesce a rappresentare il mondo Brendoniano come lo immagino io.



Soggetto: 8
Sceneggiatura: 9
Deisegni: 9

effettivamente il tema della storia in questione è un pò inflazionato dal Chiave che però porta alla luce una questione veramente attuale che è quella della prostituzione e della miseria delle persone immigrate in Italia(sopratutto dall'est europa)...l'altro motivo di lettura dell'albo è rivolto verso Buttler che con la sua figura rappresenta abbastanza bene l'atteggiamento di tantissimi maschi che considerano le donne poco più che oggetti(bambole)e pure le trattano con disprezzo...in questo però gioca un ruolo fondamentale la TV e un pò tutti i media che ci propongono il genere femminile quasi esclusivamente in modo succinto,provocante e perfetto senza mai soffermarsi sul fatto che anche le donne magari hanno un cervello...

Queste 2 situazioni mescolandosi assieme creano un clima di egoismo,superficialità ed ignoranza nel quale molte persone sole(i clienti) si imbruttiscono ,rendendo ancor più grama la vita delle prostitute forzate e d ingannate da promesse mai mantenute...

e la storia come l'hai trovata Aracnoide?

molto suggestiva...ormai dopo 40 e passa numeri mi sono reso conto che il Chiave si ispira molto a Lynch per le sue metafore/atmosfere...disegni incredibili (adoro Franzella che mi ricorda sempre molto il vecchio dall'agnol)...

dando un pò di voti

soggetto:8

sceneggiatura:9+

disegni:9

cavolo nuvola nera adesso che guardo sono identici ai tuoi

Ma Gas come fa a non piacerti uno come Franzella?
Franzella è un Dio del tratto!

Aracnoide ha scritto:

molto suggestiva...ormai dopo 40 e passa numeri mi sono reso conto che il Chiave si ispira molto a Lynch per le sue metafore/atmosfere...disegni incredibili (adoro Franzella che mi ricorda sempre molto il vecchio dall'agnol)...

dando un pò di voti

soggetto:8

sceneggiatura:9+

disegni:9

cavolo nuvola nera adesso che guardo sono identici ai tuoi

ahahahahah, hai proprio ragione. Bene così, il nostro Brendon è capace anche di queste magie

Donnie ha scritto:

Ma Gas come fa a non piacerti uno come Franzella?
Franzella è un Dio del tratto!

In generale non mi piacciono i disegnatori che usano un tratto di pennello troppo spesso... Preferisco pennelli più sottili, come Bocci o Ricciardi, che sembra che realizzino vere e proprie incisioni sulla tavola, esaltando la realistica del dettaglio.

Splendido albo di cui ricordavo (caso rarissimo per uno smemorato come me) quasi tutta la trama, segno che mi ha lasciato il segno...
Probabilmente a causa del fatto che per la prima volta si parla di un popolo diverso da quello inglese e fa riflettere il fatto che siano i così superbi francesi a fare la parte dei poveri emigrati...
La trama in sè, pur se ripetitiva come svolgimento, è comunque coinvolgente e si fa leggere con passione (elemento che a volte un pò mi manca).
Franzella è indubbiamente tra i miei disegnatori preferiti.

Citazione :

fa riflettere il fatto che siano i così superbi francesi a fare la parte dei poveri emigrati

Bel contrappasso...

Splendido album, ma sopratutto, mi scende una lacrima a ricordarlo..

Perche'?

Sia per la francesina protagonista, sia perche' e' stato il primo albo di brendon che ho letto (gli altri li ho presi in mano in seguito), quasi per caso...come tutte le migliori cose (ma sappiamo bene che il caso non esiste ).

Bella storia, per la prima volta il nostro sceneggiatore si spinge fuori dalla Nuova Inghilterra e ci mostra un assaggio di Francia, anche se per pochissime vignette..

Storia bella e commovente.
Mi piace pure l'impostazione della copertina, ha un che di... michelangiolesco!

Una di quelle storie dove il "cattivo" non è mai semplicemente una persona malvagia, ma c'è dietro di lui una storia... e ci fa provare pietà per lui.