Credo sia capitato a tutti di intraprendere un viaggio che da programmi sarebbe stato tranquillo e forse noioso, e che invece si è tramutato in una vera e propria disavventura! Magari poi ci si è anche riso sopra, ma mentre la vivevamo le emozioni erano parecchio alterate... Sbagliare strada lungo un itinerario sconosciuto, avere un'auto che ci segue da chilometri, trovarsi col serbatoio a secco e non vedere un distributore da mezz'ora...
Ecco la mia esperienza!
La strada verso il nullaDisavventura notturna on the roadSono rare le mie uscite senza una meta precisa, e quel sabato di fine inverno del 2001 mi sono imbattuto in una di queste. Avevo la serata libera, quindi ho accolto la proposta del mio amico Vincenzo che, da quando aveva trovato lavoro, tornava in paese ogni 2 week-end, e una delle due volte scendeva senza fidanzata. In questi casi, spesso mi cercava, e quando eravamo entrambi liberi da impegni, improvvisavamo... Un'uscita assieme mi ispirò, per esempio, il finale di uno dei miei racconti dell'orrore ("Quando scende il buio"), e la sera di cui vi sto per parlare c'è mancato poco che l'atmosfera si ricreasse...
Decidemmo di inoltrarci in Basilicata, diretti senza convinzione in un locale di un paese che si chiama Scanzano, noto anche in Puglia per un mercato mensile molto grande. Sulla strada, percorsa in Panda con lo stereo rotto, ci apparve il segnale di una località mai sentita prima, Andriace e, poiché non stavamo andando veloci, abbiamo fatto in tempo a mettere la freccia e... indagare su quel luogo misterioso.
Qui i paesi li conosciamo tutti, anche perché, vivendo in un paese di mare, l'estate i turisti si fanno conoscere (nel bene e nel male
), quindi il segnale di un paese mai sentito attirò senz'altro la nostra attenzione...
Appena svoltato, la strada cambiò completamente: dalla Statale 106 finimmo in una stradina tutta buchi, senza segnaletica a terra, nessuna luce, nessuna altra vettura oltre noi, sebbene in circa un chilometro ci fossero 5 o 6 villette, tutte nell'oscurità (erano appena le 22). Non facemmo in tempo a dire che probabilmente giunti ad Andriace avremmo trovato qualche anima viva, che giungemmo a un bivio che indicava, nella direzione dalla quale provenivamo, Andriace: in pratica il "paese" si riduceva a quelle 5 case... deserte per giunta!
Va beh, abbiamo letto gli altri cartelli del bivio e ci siamo rimessi in marcia verso Scanzano... Ora, se avete presente "Non ci resta che piangere", ma di notte...
Avevamo lasciato la statale e percorrevamo una strada deserta, senza strisce a terra, senza case nei terreni, e l'unica forma di vita è stata, per chilometri, un'auto con probabilmente una coppietta dentro, solo che era parcheggiata di traverso sulla strada, e sembrava che ne sarebbero usciti dei teppisti per pestarci, derubarci o quant'altro!
In quel paesaggio irreale, siamo alla fine giunti a Scanzano, mai visitato da me o Vincenzo; abbiamo girato in lungo e in largo alla ricerca del locale, finendo per pedinare involontariamente una vettura a causa di un gioco di sensi unici
: quello se n'è accorto e ha fatto le tipiche manovre per metterci alla prova (frenata, ripartenza, svolta all'improvviso senza freccia,...) e noi obbigatoriamente dietro perché i sensi unici non consentivano che quella pista, e quello davanti non se ne accorgeva!
Ci siamo alla fine ritrovati a un nuovo incrocio, a T stavolta, davvero inquietante: il segnale che indicava noi diceva "Scanzano" (quindi stavamo uscendo dal paese), quello a destra "Mare", mentre a sinistra s'inoltrava tra le tenebre una strada, il cui imbocco era coperto da un edificio antico, che costeggiava un inquietante bosco... e senza un'indicazione di dove conducesse! Insomma, la strada per l'ignoto?!
Presi dall'atmosfera, abbiamo fatto inversione a U e tornati in paese, finendo per puro caso innanzi al locale che cercavamo. Mica ci siamo entrati, però: ormai s'era fatto tardi, quindi abbiamo fatto la strada del ritorno, ovviamente senza ripassare da Andriace.