#31 Il Signore delle Illusioni - giugno 2003

Brendon n. 31, bimestrale
Il Signore delle Illusioni
Soggetto e sceneggiatura: Claudio Chiaverotti
Disegni: Lucia Arduini
Copertina: Corrado Roi
Da tempo, la piccola Ashley avverte intorno a sé una presenza maligna, che un giorno prende corpo in un essere calvo con due tatuaggi a spirale alle tempie. L'uomo, riflesso nell'acqua del lavatoio, si rivela una sorta di demone dal volto grigio, con ali di pipistrello. La bambina fugge e si rifugia in una locanda, dove incontra Brendon, chiedendogli di difenderla dall'uomo cattivo che la perseguita. Una fantasia infantile, senza dubbio, ma non di quelle da liquidare con un’alzata di spalle, soprattutto dopo aver scorto per un istante, in uno specchio, l'essere descritto da Ashley…

Albo che mi è sempre piaciuto, grazie soprattutto alla piccola Ashley che, con le sue paure e la sua cocciutaggine, reputo uno dei personaggi meglio caratterizzati della serie.
Tutti i retroscena della storia sono affascinanti, ed i cattivi di una storia non sempre sono i "cattivi" d'aspetto...
Stupenda poi la frase: "Per diventare umano, un angelo può rinunciare alla sua anima... all'immortalità... ma un diavolo non ha nulla da cedere..."

Non sarebbe male un sequel.

Davvero un bellissimo numero, supportato anche da ottimi disegni.
Chiaverotti mi ha stupito ancora invertendo le parti! D'altra parte anche il bene e il male sono talvolta relativi. La frase che hai citato è assolutamente commovente ed è stato meraviglioso vedere l'anima malvagia di un demone cercare di incontrare timidamente il frutto di un momento di autentico amore.
La storia lascia aperta la strada per il ritorno del signore delle illusioni, ma questa volta...sarà molto più cattivo!

Albo che si lascia volentieri ricordare, anche se, secondo me, non è tra i migliori.
Bello lo scambio dei cattivi nel finale.
La Arduini non è tra i miei disegnatori preferiti, pose molto plastiche e vignette poco dettagliate.

Un bell'albo.

La storia mi è piaciuta molto, anche se alcuni elementi (perché in Brendon tutti quelli che hanno una spada, a parte qualche eccezione, hanno una katana? perché? ok che è xxxx, ma se non è in acciaio damascato ci sono lame che tagliano meglio e hanno pure due fili anziché uno, senza contare che spade di quel genere damascate una katana se la mangiano a colazione...) sono un po' discutibili.

Bellissimo il fatto che a pagina 32 Elrik sia mostrato anche con l'aspetto di Elric.

Rubiel ha scritto:

Un bell'albo.

La storia mi è piaciuta molto, anche se alcuni elementi (perché in Brendon tutti quelli che hanno una spada, a parte qualche eccezione, hanno una katana? perché? ok che è xxxx, ma se non è in acciaio damascato ci sono lame che tagliano meglio e hanno pure due fili anziché uno, senza contare che spade di quel genere damascate una katana se la mangiano a colazione...) sono un po' discutibili.

Io aspetto ancora di capire perché nel frontespizio Falstaff è disegnato col mantello bianco!

Piccola variazione sul tema:

Rubiel ha scritto:

Un bell'albo.
senza contare che spade di quel genere damascate una katana se la mangiano a colazione...) sono un po' discutibili.

sicuro? Parliamo sì di due grandi spada, ma la potenza di impatto di una katana è assolutamente unica

Mah, non vorrei andare OT ma la katana è più che altro "figa" perché esotica.

Ho riproduzioni di katane e altre spade, a casa, e come potenza di impatto una machaira è molto migliore.

Probabilmente, poi, la katana gode molto della fama riflessa: ricordo di aver letto su una rivista l'articolo di un maestro di scherma storica di fama mondiale, il quale faceva un confronto fra il classico samurai e il classico cavaliere. Fra le altre cose (ovvero dopo aver sfatato ennemila miti, come quello del "classico cavaliere" e del "classico samurai") faceva notare come una katana non sia poi tanto superiore a una spada normale forgiata bene in acciaio damascato.

Più che altro, non mi dispiacerebbe vedere spade più in linea con l'ambientazione, come una bella claymore: la katana regge come "spada rimasta dall'epoca pre-Grande Tenebra", perché probabilmente è il modello più diffuso fra i collezionisti "della domenica", ma per il resto è poco in linea con la Nuova Inghilterra.

Se volete, potete aprire una discussione adeguata in "Cavalcando Falstaff", qui devo invitarvi a parlare dell'albo in questione...

Grazie.

bell'albo niente da dire...come sempre Chiaverotti ci ricorda che una parte di bene permane anche nella persona più malefica e viceversa...i disegni mi sono piaciuti anche perchè l'Arduini mi ricorda Freghieri che a me piace da morire...si potrebbe definire un albo intermedio...ovvero un albo "normale" dopo un gran capolavoro in attesa del prossimo...d'altronde se questi sono gli albi "normali" ben si capisce perchè la serie di Brendon sia così "speciale"...

La storia è piaciuta molto anche a me, i disegni dell'Arduini mi sono anche piaciuti più del solito!
Il personaggio del " Signore delle illusioni " lo trovo molto affascinante e fiabesco, questo demone che può tramutarsi in qualunque essere, un diavolo eccezzionale!
Molto curiosa anche la storia dei pugnali " magici ", soprattutto in quelle vignette in cui Brendon e il cacciatore di diavoli cercano la tomba contenente i pugnali nel cimitero, mi ha ricordato il capolavoro di Sergio Leone, " Il Buono,il brutto e il cattivo ", anche nel film c'è una sequenza molto simile!

Che la madre di Ashley nasconda qualcosa lo si intuisce subito (il che è probabilmente voluto), ma gli altri colpi di scena arrivano a sorpresa. Storia molta bella e con il titolo che cita Clive Barker.

Le creature fuori dal comune caratterizzano questa bellissima serie! E qui il diavolo, il "signore delle illusioni" è a parer mio una delle più belle creature di Brendon! I "mostri" non sono mai buoni o cattivi, ma hanno sempre milioni di sfumature, e questo rende tutto così magico e così reale allo stesso tempo. Bellissimo!