#89 Nessuno muore a Neverland - febbraio 2013

A me complessivamente non è piaciuto, come se la trama, essenzialmente semplice, è stata complicata per prolungare il brodo della narrazione.
Mi pare poi che ci sia qualche errore, che da un autore come Chiaverotti non mi aspetto.
Viene detto che chi respira i vapori del vulcano inizia a ringiovanire e non può più farne a meno... Bene, allora come fa Brendon a tornare indietro senza subire mutazioni come successo a Clive?
E ammesso che il ringiovanimento funzioni solamente su chi era presente quando il vulcano ha iniziato le emissioni di vapore, Dagriel che ci andrebbe a fare?

Discutibile anche che Brendon non riconosca la cartina sostituita...
Per fortuna le ultime pagine sono molto poetiche e salvano l'albo da un giudizio troppo severo, ma ogni 2 mesi pretenderei di leggere qualcosa di più competitivo con le altre pubblicazioni.

Anche secondo me la trama è stata un po' troppo allungata.

Le cose che non mi sono piaciute sono
Il tizio che vende l'acqua nel deserto: ok che c'è sempre un qualcosa o qualcuno che aiuta il nostro eroe, ma quì era fin troppo forzato, sopratutto la sua seconda apparizione.

L'ultima vignetta: avrei preferito un "Dagriel decise di restare con Selina fino al giorno della sua morte" oppure un finale aperto che Brendon che esce e se ne va senza sapere la decisione. Anche perchè non viene accennato a nessuno scienziato che lavorasse ad un antidoto, quindi non mi è piaciuta la scelta di dire che una settimana dopo l'antidoto era pronto, così dal nulla.

La trama mi è comunque piaciuta, però appunto in alcuni parti è stata portata avanti male, o comunque il fatto che sembra un po' allungata la rende troppo articolata.
Nel complesso direi che è una storia senza infamia nè lode, niente di speciale ma nemmeno brutta.

Disegni a fase alterna di Maroto, putroppo alterna tavole belle e ben definite ad altre abbastanza brutte.

A me è piaciuto.Senza picchi di interesse ma a me va bene così.

Finalmente l'ho letto! I disegni di Maroto sono sempre un piacere. Trama carina e per una volta tanto un bel lieto fine!

Alla rilettura l'ho un po' rivalutato, ma di certo non diventa l'albo di Brendon che consiglierei a un amico.