| | Brendon, il fumetto | |
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Autore | Messaggio |
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Ospite Ospite
| Titolo: Brendon, il fumetto Gio 1 Apr 2010 - 18:03 | |
| Con questo post vorrei fare una mia riflessione sul fumetto di Brendon. Premetto che io amo Brendon e il suo mondo e non lo considero come il fratello minore di Dylan Dog. Ho provato a leggere quest'ultimo, ma non mi ha coinvolto come in Brendon però... C'è un però come capita spesso nei grandi amori 1) L'ambientazione fantasy: Non sono ua grande amante dell'ambientazione fantasy e soprattutto dei costumi. Per me sono ridicoli in particolare quando si tratta delle donne per non parlare delle guerriere di Nympha e poi per me non sono neanche riscontrabili nella realtà anche se si tratta della Nuova Era: è quasi impossibile parlare con una donna così svestita, e che non sono neanche prostitute, senza essere distratti dalle parti svestite e non parlo solo degli uomini, ma anche delle donne. 2) La Luna Nera: Questa per me è la cosa che più mi rammarica. La visione della Luna Nera come viene rappresentata nel fumetto è la stessa cosa di come viene visto il Paganesimo dal Cristianesimo cioè dei pazzi scatenati che fanno solo sacrifici impegnate in sette sataniche. Innanzitutto la religione pagana non è per niente paragonabile alle sette sataniche come le famose (purtroppo) Bestie di Satana perché appunto non lo è. Ho trovato più reale gli abitanti de L'isola del non ritorno quella del gigante di legno che viene bruciato. E' vero che ci sono religioni pagane che attuavano sacrifici animali e anche umani, ma c'è Il Paganesimo che considera l'anima di un animale simile a quella animale e che vede nella Natura circostante una Grande Madre. Comunque leggo sempre Brendon proprio per il suo personaggio che mi sembra tanto un Don Chisciotte scaraventato in un Medioevo. E voi, avete qualcosa da dire riguardo al fumetto? Delle cose che vi dispiacciono? |
| | | giotaglia_80 Consigliere
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Gio 1 Apr 2010 - 18:34 | |
| A me Brendon come fumetto a dire il vero non mi è piaciuto molto... per primo ho letto l'uomo che viene dalel stelle.... poi ho letto gli altri e allora mi sono "innamorato" del personaggio! personaggio utopico diciamo il vero, impossibile che esista veramente... ma comunque un bel personaggio con un caratteraccio! L'ambientazione mi fa morire! è bellissima a mio parere e non la ritengo Fantasy, piuttosto fantascientifica! cioè un'ambientazione post-catastrofica! che a mio parere è bellissima. Dò ragione a almacattleya quando parla dei vestiti... soprattutto quelli delle donne, troppo svestite... ma cara mia .... i vestiti così corti li fano a mio parere per attirare lettori maschili... Comunque in generale è un bel fumetto! Ho tutti i numeri e li tratto come 71 figli (non contando gli speciali) che li tratto come bebè appena nati... Comuunque mi è piaciuto questo post e spero che anche gli altri diano una loro interpretazione del fumetto! Giorgio | |
| | | Gas75 Borgomastro
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Gio 1 Apr 2010 - 22:35 | |
| Cosa non mi piace di Brendon? Brendon! Nel senso che provo una certa antipatia verso personaggi che, in quanto titolari di una testata a fumetti, debbano avere tutta quella fortuna con le donne! Vale per Brendon come per Dylan Dog, Harlan Draka, e altri eventuali... Sono dei personaggi impossibili, più adatti all'obiettivo di Fabrizio Corona che al mio interesse... Molto più genuino un personaggio come Jerry Drake (Mister No), che dalle donne becca quasi sempre magagne, e che, quando ricorrenti, sono comprimarie piuttosto che semplici partner sentimentali... Inoltre ha dei modi di pensare che, sebbene siano sempre coerenti (grazie al fatto che l'autore è sempre Chiaverotti ), un po' mi scocciano: parlo delle sue intuizioni folgoranti che risolvono casi polizieschi, del fatto che quasi in ogni albo citi leggende dei nomadi del deserto, o profezie degli sciamani, senza che questi appaiano mai al centro di storie che li riguardino per questo motivo! Insomma, Brendon dovrebbe farsi un po' da parte, invece di passare continuamente per il sotuttoio della Nuova Inghilterra. Infine, mi seccano un po' le storie che deviano dal tema fantasy, occasioni sprecate di far confrontare Brendon con situazioni che non si spiegano razionalmente... Per il resto, lo reputo un fumetto di grandissime potenzialità, con un'ambientazione tra le migliori... che se solo uscisse ogni tanto dalla Nuova Inghilterra, mostrerebbe altre realtà e offrirebbe storie maggiormente variate dal solito delitto cittadino, o dal ritardato mentale... | |
| | | <alessandro> Cavaliere di Ventura
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Ven 2 Apr 2010 - 9:01 | |
| dunque, a me l'ambientazione fantasy di brendon piace tantissimo: le donne svestite, quegli abbigliamenti strani, gli oggetti bizzarri che spesso appaiono, contribuiscono a rendere l'idea di un mondo alternativo, ma sono anche il simbolo della realtà stessa perchè nella vita reale siamo circondati da tanti oggetti, da tante tecnologie di tutti i tipi, e chiaverotti sembra giocare con questo, estremizzando il lato sensibile della realtà, e facendo degli oggetti delle presenze continue e ogni volta diverse in questo senso, brendon ha una potenzialità di fumetto comico, non sto scherzando: per me ha qualcosa in comune, ad esempio, con il coccobill di jacovitti non prendetemi per pazzo, lo penso davvero: come jacovitti ha scelto di creare per il suo pistolero che beve camomilla un contesto tutto suo, dove camminando si vede il salame a terra, o altre stranezze simili, allo stesso modo sembra agire chiaverotti con brendon, nulla è messo a caso, ma ogni cosa si può spiegare in un'esigenza di esasperazione dei dati del comune vivere quotidiano in quanto al protagonista, lo trovo un po' irruente e focoso per i miei gusti: questo non è necessariamente un problema, anche perchè apprezzo molto l'idealismo di brendon, anzi è la cosa di lui che apprezzo di più, ma allo stesso tempo mi rendo conto che spesso non mi somiglia, perchè difficilmente io in una situazione agirei come lui gas dice bene quando parla di realtà amorosa: brendon e dylan hanno spesso successo, invece mister no era più sfortunato, ma qui è una questione di scopo che si vuole dare al fumetto a nolitta piaceva giocare con l'insuccesso del protagonista, cioè proiettava tutto sull'esperienza del personaggio, per cui sentiva la necessità di narrarne anche i fallimenti, non solo in campo amoroso, ma anche in tante altre cose, nelle missioni, nella vita, eccetera va detto che SCLAVI ha fatto del suo dylan dog uno sciupafemmine solo per andare oltre questa tendenza dell'eroe classico (o pre-moderno) di avere amori contenuti o sfortunati: in altre parole, dylan ha successo con le donne, se ne fa una in ogni storia semplicemente perchè è un modo per dare sfogo alla fantasia e ai sogni sclaviani SCLAVi cioè ha deciso sin dall'inizio che il mondo di dylan dog deve avere una marcia in più rispetto alla realtà, ecco perchè spesso per DD si parla di surrealtà, e di post-modernismo, ma anche di anti-positivismo con brendon, chiaverotti sembra fare un passo indietro: strizza l'occhio ai precedenti dell'eroe classico e vincente, per riprenderne gli spunti (come si vede nel brendon che ragiona e trova la soluzione , e in altri elementi di più o meno infallibilità del cavaliere di ventura ), ma, per non tornare di nuovo al classicismo a tutti gli effetti ( come a fatto faraci con brad barron), ritaglia intorno al suo eroe quel meccanismo finto e divertentissimo di cui si è parlato complimenti ad almacattleya per avere aperto questa intelligentissima discussione spero che un'utente così in gamba voglia apparire più spesso, in futuro, su questo forum: perchè, di persone così, ne abbiamo davvero tanto bisogno | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Ven 16 Apr 2010 - 17:15 | |
| Mah, dunque, sicuramente il Medioevo prossimo venturo di "Brendon" si distingue da altre epoche analoghe (una su tutte quello della saga di "Mad Max") proprio per la presenza del soprannaturale.
Alcuni elementi hanno una ragion d'essere, come gli animali mutati (eccessivo però mostrare dei veri e propri dinosauri), i Nomadi del Deserto sfigurati dalle radiazioni (e che parlano una lingua gutturale che altri non è che un inglese imbarbarito : quando me ne sono accorto mi sono sentito troppo internazionale ! Un figo insomma) e persino veri e propri mostri umani come la donna de "Il carro della paura", i bambini mutati allevati dai due simpatici vecchietti con carne umana e addirittura un essere umano che si può trasformare anche fisicamente da maschio a femmina.
A tutto questo posso credere senza problemi e lo accetto tranquillamente.
Il soprannaturale vero e proprio si mostra, per esempio, nelle numerose occasioni in cui compaiono o vengono citate delle fate : ma l'Inghilterra e in generale i Paesi Nordici hanno la tradizione delle "fairies", dunque è giusto che siano presenti anche nel folklore di un'epoca futura ; ugualmente molto bello e in linea con l'ambientazione inglese è il mondo che si intravede in "Dove muoiono gli unicorni".
Altre volte invece vengono citati dei demoni o delle vere e proprie divinità : tralasciando le folli credenze delle più diverse sette (ma queste esistono anche nel nostro mondo attuale) non si capisce se siano frutto di una devozione popolare o piuttosto della paura, dell'incertezza e del senso di generale smarrimento che pervadono i tempi.
Anche il Cristianesimo sopravvive ancora, e con esso la Chiesa, le chiese, i preti, le suore (cavolo, non è bastato nemmeno un asteroide con conseguente Grande Tenebra e 70 anni di anarchia mondiale per eliminarla !).
Il soprannaturale entra poi nei deliri dei pazzi riconosciuti, ospitati nelle Case delle Anime Perdute : se notate in molti casi quelli che per tutto l'albo sono stati presentati unicamente come deliri della mente di un pazzo alla fine si scopre contengono un fondo di verità.
Ci sono poi, in pieno stile medioevale e medievaleggiante, gli alchimisti : questi a differenza dei loro colleghi del passato non cercano più la pietra filosofale, bensì tentano di ottenere "magicamente" quello che nel mondo prima della Grande Tenebra era garantito dalla tecnologia.
Il soprannaturale vero e proprio emerge nelle figure di stregoni come Zeder e in tutte quelle persone che hanno lo "shining" :
io credo che le durissime condizioni di vita, specialmente negli anni immediatamente successivi alla Grande Tenebra, abbiano portato in alcune persone allo sviluppo di poteri mentali necessari in primo luogo a garantirsi la sopravvivenza, dato che non potevano competere a livello fisico di forza e di coraggio con eventuali aggressori ;
da lì, attraverso gli anni, questo dono può essersi affinato e ampliato fino a trovare la sua massima espressione negli stregoni, di cui Zeder, anche prima della sua possessione da parte del Serpente Nero, era già il più potente. |
| | | giotaglia_80 Consigliere
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Ven 16 Apr 2010 - 17:40 | |
| In parte hai ragione e complimenti se te li posso fare per come scrivi!
Anch'io ritengo che Brendon sia unico e che non si rifaccia a un film piuttosto che aa un altro... ma prende Molti Spunti da Film e storie fantastiche! Diciamo che potrebbe essere un misto tra Mad max, Occhi bianchi sul pianeta terra (o Io sono Leggenda) e The day after Tomorrow... in un certo senso... Chiaverotti, a mio avviso prende vari spunti di scenari post catastrofici e li assembla! Un altro Film potrebbe essere "2019, dopo la caduta di new York"...
Per quanto riguarda il soprannaturale non è quasi mai soprannaturale vero, ma oogni volta spiegabile, tranne qualche raro caso sporadico.... (es. Il signore delle illusioni)
Per i mostri ti dò ragione... sono troppo forzati anche per me i vari mutamenti e effettivamente anche i "dinosauri" non ci avevo mai fatto caso... ! ! !
Infine molte volte i pazzi "hanno ragione" ,,,, si prende in ballo Pirandello... con il suo soggettivismo e le sue maschere... Ogni realtà può essere vera, dipende solo il punto di Vista! | |
| | | Gas75 Borgomastro
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Sab 17 Apr 2010 - 16:12 | |
| - Citazione :
- i Nomadi del Deserto sfigurati dalle radiazioni (e che parlano una lingua gutturale che altri non è che un inglese imbarbarito
Questa è una bella questione (bella si fa per dire): i nomadi sono stati presentati come sordomuti (confrontate i primi albi...), ma al tempo stesso parlando una lingua gutturale... Beh, a me non quadra che un sordomuto possa parlare! - Citazione :
- Anche il Cristianesimo sopravvive ancora, e con esso la Chiesa, le chiese, i preti, le suore (cavolo, non è bastato nemmeno un asteroide con conseguente Grande Tenebra e 70 anni di anarchia mondiale per eliminarla !).
L'erba cattiva non muore mai... Cmq sposto gli ultimi messaggi nella discussione su "Brendon fumetto" che mi pare più pertinente: qui si commenta la Nuova Inghilterra come scenario piuttosto che i suoi abitanti... | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Mar 31 Ago 2010 - 21:32 | |
| ragazzi perdonatemi se dico di non aver letto tutta la discussione...volevo solo esordire che io ho 16 anni e leggo brendon da quando è uscito l'estate del 98 con "nato il 31 febbraio"... adesso come è possibile che abbia iniziato a comprare un fumetto a 4 anni non lo so,fattostà che ho la collezione completa...comunque vorrei chiedere un parere su un disegnatore,ossia Viglioglia...che ne pensate ???io lo reputo non all'altezza per questo fumetto in quanto mi sembra che i suoi disegni siano di tipo "orientaleggiante"...adoro l'ambientazione del fumetto,sono affascinato dagli scenari post-apocalittici e dal personaggio in se,in quanto trovo varie somiglianze caratteriali con me stesso... |
| | | ghera Consigliere
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Mar 31 Ago 2010 - 22:44 | |
| come ho scritto nel commento all'ultimo albo, nemmeno a me Viglioglia piace moltissimo, ma è comunque un bravo disegnatore
sono d'accordo con te che non va benissimo con Brendon, probabilmente con altre opere i suoi disegni starebbero meglio | |
| | | Pincopallino
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Mar 7 Set 2010 - 16:47 | |
| Viglioglia, per stile grafico, andrebbe spostato su Martin Mystère... | |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Ven 17 Dic 2010 - 21:47 | |
| A me non ha mai fatto impazzire il cognome: D'Arkness. Ma non mi sognerei mai di contestare una scelta dell'autore. |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Sab 18 Dic 2010 - 21:42 | |
| io credo che il cognome D'Arkness sia preso dalla parola Darkness, che in inglese significa oscurità e visto che Brendon è un fumetto molto " Dark " sotto alcuni aspetti credo che non sia soltanto una banale coincidenza, poi magari sbaglio non so.. |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Dom 19 Dic 2010 - 16:58 | |
| Sì, fin lì c'ero arrivato! e creo molti altri per non dire tutti! Ma è prpprio quello a non convincermi... sebbene alla mia prima lettura lo trovai un colpo di genio di Chiaverotti... ripensandoci non mi sembrò poi così geniale, anzi lo trovai un po' scontato e un po' forzato. Ma questa rimane una mia opinione! Credo che il fumetto sia passato davanti a una commissione prima della definitiva pubblicazione, se il cognome è piaciuto non sono certo io quello che deve mettersi a correggere! È vero che "una maggioranza" non ha per forza ragione, ma non esiste nemmeno che un singolo individuo detti legge |
| | | Ospite Ospite
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Mer 22 Dic 2010 - 21:34 | |
| Io di Brendon adoro le ambientazioni. Mi fa impazzire quando passa in alcuni luoghi semi distrutti della vecchia era. Ricordo un episodio in cui cammina in craven road e si vede il maggiolone di Dylan Dog. Anche la psicologia dei personaggi mi piace molto, spesso ben definita e caratterizzata. Una cosa invece che anche a me non fa impazzire, se proprio voglio trovargli un difetto, è il fatto di essere uno sciupafemmine. Capisco che è un bel ragazzo, capisco il fascino del cavaliere di ventura che va di paese in paese ma forse così è un po' esagerato. Purtroppo è uno stereotipo di molti personaggi. Ah, un'altra cosa che non mi piace (per nulla) ma esula dal personaggio è la bimestralità. Lo so che scrive tutto Chiaverotti e che probabilmente vende anche pochetto quindi....però ogni volta aspettare due mesi tra un numero e l'altro è un'agonia. |
| | | Gas75 Borgomastro
| Titolo: Re: Brendon, il fumetto Gio 23 Dic 2010 - 7:17 | |
| - JackLuna ha scritto:
- Io di Brendon adoro le ambientazioni. Mi fa impazzire quando passa in alcuni luoghi semi distrutti della vecchia era. Ricordo un episodio in cui cammina in craven road e si vede il maggiolone di Dylan Dog.
Anche la psicologia dei personaggi mi piace molto, spesso ben definita e caratterizzata. Una cosa invece che anche a me non fa impazzire, se proprio voglio trovargli un difetto, è il fatto di essere uno sciupafemmine. Capisco che è un bel ragazzo, capisco il fascino del cavaliere di ventura che va di paese in paese ma forse così è un po' esagerato. Purtroppo è uno stereotipo di molti personaggi. Ah, un'altra cosa che non mi piace (per nulla) ma esula dal personaggio è la bimestralità. Lo so che scrive tutto Chiaverotti e che probabilmente vende anche pochetto quindi....però ogni volta aspettare due mesi tra un numero e l'altro è un'agonia. Sull'eroe sciupafemmine oramai è uno stereotipo bonelliano con rare eccezioni che comunque ci sono, e che io amo sottolineare quando mi approccio a una nuova lettura. Si potrebbe farne a meno con Brendon? Forse sì, ma temo che verrebbe meno un "gancio narrativo" che consente all'eroe di indagare anche per una questione personale piuttosto che per un ingaggio... Non mi lamento della bimestralità (risparmio 3 € ogni 2 mesi ) a patto che l'attesa sia ripagata da una storia di qualità, oltre che sceneggiata bene col classico stile di Chiaverotti. | |
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| Titolo: Re: Brendon, il fumetto | |
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