Oggi sono andato in edicola per acquistare l'ultimo albo di Brendon (sì, questo mese ho aspettato un bel po' prima di acquistarlo, mea culpa
) e ho trovato anche il primo numero di N.O.X. (in realtà uscito da qualche mesetto) della star comics.
La storia l'ho trovata molto interessante e il soggetto presenta, a mio avviso, delle potenzialità molto interessanti. Inoltre il tratto del disegno, molto "minimal" contribuisce alla buona riuscita di questo primo numero.
La lettura di questo albo mi permette una considerazione.
Per quanto siano discutibili le sue scelte editoriali, bisogna riconoscere alla Star Comics il vanto di riuscire a creare delle serie che, pur rifacendosi a storia di fantasia riescano verosimili e attinenti alla realtà. innanzi tutto i personaggi sono più reali, usano un linguaggio colorito, che li legano al mondo reale. (è molto più reale un "porca puttana" che un "giuda ballerino").
A questa caratterisca, contribuisce anche il rifarsi ad eventi realmente accaduti, anche recenti(ssimi), cosa che in Bonelli non succede.
Quali sono elementi specifici di realtà in Brendon ad esempio? il fatto che Leonardo ha dipinto la Gioconda?
o in Dylan Dog? oltre al fatto che le parole di Lillie sul carcere, nel numero 121, sono una sorta di parafrasi di "un giorno della mia vita", il diario di Bobby Sands?
Fra le serie della bonelli, per lo meno fra quelle che ho letto, credo che discorso a parte, sotto questo aspetto, siano per Martyn Mistere e Caravan (che reputo la migliore uscita di sempre della Bonelli) e immagino anche Volto Nascosto