Meglio noto come Charlie Chaplin (Londra, Inghilterra, 1889 - Vevey, Svizzera, 1977). Il padre, cantante del music-hall, di lontana origine francese, morì quando Charles aveva cinque anni; la madre Hannah, anch'essa cantante e attrice di varietà, era al suo terzo matrimonio. La più nera miseria dominò l'infanzia del ragazzo che visse a lungo sulla strada: dalle sue dolorose esperienze giovanili Chaplin trasse molti episodi inseriti poi nelle sue opere. A otto anni cominciò a recitare in spettacoli del circo: nel 1907, dopo aver praticato svariati mestieri, entrò nella compagnia di Fred Karno, interpretando pantomime comiche. Durante una tournée negli Stati Uniti fu notato da Mack Sennett, che lo indusse a lavorare per il cinema. Cominciò la sua attività a Hollywood il 5 gennaio 1914, per la casa Keystone, girando sotto la direzione altrui (Lehrmann e Mack Sennett) il breve film Making a Living. Si usa dividere la vasta e complessa opera di Chaplin in cinque periodi, a seconda delle società per le quali lavorò.
1. Periodo Keystone (1914), trentacinque brevi comiche in una bobina (circa 300 m di pellicola), a partire dalla dodicesima delle quali (Caught in a Cabaret) egli diventa regista di se stesso, mentre si precisano gli elementi della maschera di
Charlot.
2. Periodo Essanay (1915, fino al principio del 1916), quattordici film, per lo più in due bobine (600 m). Continua l'evoluzione del personaggio Charlot e si manifesta la ricerca di una verità ironica e amara sotto l'apparente comicità; le migliori opere del periodo sono Charlot boxeur (The Champion), Charlot vagabondo (The Tramp), Charlot a teatro (A Night in the Show) e una parodia della Carmen.
3. Periodo “Lone Star” Mutual (1916-1917), dodici film, tutti in due bobine, decisivi per la sua formazione artistica, fra cui veri gioielli come The Pawnshop (Charlot usuraio o anche astuto commesso), Charlot pompiere (The Fireman), Charlot a rotelle (The Rink), La cura delle acque (The Cure). Ma sono soprattutto gli ultimi film del periodo a consolidare la fama ormai mondiale di Chaplin: La strada della paura (Easy Street), L'emigrante (The Immigrant), L'evaso (The Adventurer).
4. Periodo First National (1918-1922), otto film che secondo alcuni rappresentano il culmine della parabola ascendente di Chaplin: si approfondisce, da un lato, la sua visione comico-tragica della vita attraverso una polemica con la società, mentre la sua opera si arricchisce di lirismo e si accentua la freschezza delle trovate. A Vita da cani (A Dog's Life), primo film del periodo, seguì Charlot in trincea (Shoulder Arms), di cui sono celebri soprattutto le sequenze del ricovero allagato e della lettera sbirciata dietro le spalle di un commilitone; quindi Idillio nei campi (Sunnyside, 1919), fantasia luminosa e ingenua; Una giornata di vacanza (A Day's
Pleasure, 1919);
Il monello (The Kid), uscito al principio del 1921, l'opera che forse meglio rappresenta il genio chapliniano. Dopo The Idle Class e Giorno di paga (Pay Day, 1922), il periodo si chiude con Il pellegrino (The Pilgrim, 1923), altro capolavoro.
5. Periodo Artisti associati (1923- 1952): è quello della compiuta maturità artistica e stilistica, contraddistinto da otto importanti film girati in America.
Nel frattempo Chaplin aveva avuto burrascose vicende familiari; divorziato da Mildred Harris (1920), sposò nel 1924 Lita Grey, pseudonimo di Lolita McMurray, da cui ebbe due figli e da cui si separò presto. Nel 1933 si unì a Paulette Goddard (sua indimenticabile partner in
Tempi moderni e
Il grande dittatore, n.d.c.), divorziò nel 1941 e nel 1943 sposò Oona O'Neill, figlia del drammaturgo, che gli diede otto figli.
Il periodo Artisti associati si era iniziato con un film molto discusso,
Una donna di Parigi (A Woman of Paris) chiamato anche L'opinione pubblica (1923), in cui
per la prima e unica volta Chaplin non compariva come attore (ne fu interprete Adolphe Menjou). I successivi tre (
La febbre dell'oro, 1925;
Il circo 1928;
Le luci della città, 1931) costituiscono la grande trilogia romantica chapliniana, in cui il perfetto equilibrio comico-drammatico dà luogo a opere di alta poesia. La febbre dell'oro è da molti considerato il capolavoro assoluto di Chaplin; Il circo, pur accentuando il carattere romantico, ha un finale desolato, come il successivo Le luci della città, per il quale Chaplin rifiutò la nuova invenzione del sonoro. In questo atteggiamento l'artista rimase fermo anche con
Tempi moderni uscito all'inizio del 1936, opera in cui è più evidente la satira sociale sotto la vena comica; ma dovette cedere ne
Il grande dittatore (The Great Dictator, 1940), feroce attacco al nazismo e al fascismo, in cui compariva per l'ultima volta il personaggio di Charlot. Nel 1947 uscì
Monsieur Verdoux, ispirato alle vicende di Landru, film che sollevò nuove discussioni, e nel 1952
Luci della ribalta, considerato il suo canto del cigno. Costretto a lasciare Hollywood nel 1953 a causa di una violenta campagna che lo accusava di filocomunismo e di antiamericanismo, si stabilì in Europa, presso Vevey (Svizzera).
L'attività europea di Chaplin si compendia nei due film prodotti in Inghilterra, Un re a New York (1957) e La contessa di Hong Kong (1966), che però non sono parsi all'altezza dei precedenti.
Nel 1972, dopo vent'anni di lontananza, tornò negli Stati Uniti, dove ricevette un premio Oscar onorario. Nel 1975 fu nominato sir dalla regina Elisabetta.Charlie
Chaplin è non solo la figura più importante della storia del cinema, ma anche uno dei più autentici geni della nostra epoca; egli ha saputo identificare nei suoi personaggi l'immagine dell'uomo medio perseguitato dal destino e dalle circostanze della vita, che tuttavia riesce vincitore di ogni avversità, mantenendo intatta la propria dignità, con le sole armi di una generosa purezza di cuore.
---
Ho una decina di film di Chaplin, tutti autentiche poesie in immagini, che fanno di Chaplin l'artista secondo me più grande della storia del cinema. La dolcezza e l'incisività delle colonne sonore (di cui era anche compositore!), nonché il coraggio di raccontare dittature e povertà, ne fanno un autentico mito senza eguali nel mondo della celluloide.
Ecco una piccola gallery per ricordarlo:
Con il bravissimo Jackie Coogan ne "Il monello"Con Paulette Goddard in "Tempi moderni"Ne "Il grande dittatore" (questa scena è stata la più difficile da girare della sua carriera, a causa del pallone "dispettoso"! ^_^ )Non si può non chiudere con Calvero di "Luci della ribalta"! Dietro di lui l'altro grande del cinema muto, Buster Keaton.