Giovanni Benvenuti detto Nino (Isola d'Istria, 26 aprile 1938) è un ex pugile italiano.
Incontri disputati
Totali 90
Vinti (KO) 82 (35)
Persi (KO) 7
Pareggiati 1
Campione olimpico nel 1960, campione mondiale dei Pesi medi tra il 1967 e il 1970, è stato uno dei migliori pugili italiani e uno tra gli atleti più amati dal pubblico italiano.
Ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year nel 1968.
Il suo primo match della trilogia contro Emile Griffith è stato nominato Fight of the year nel 1967, premio attribuito tre anni dopo anche al match perso contro l'argentino Carlos Monzon.
La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.
Attualmente è commentatore sportivo.
Il professionismo: dagli inizi alla "Beffa di Seul", passando per la rivalità storica con il grande Sandro Mazzinghi
Nel 1961, Benvenuti decide di passare al pugilato professionistico. Fra il '61 e il '63 combatte ben 29 volte uscendo sempre vittorioso dal ring, spesso prima del limite. Al suo trentesimo incontro affronta l'amico Tommaso Truppi per il titolo italiano dei Pesi Medi: conquista il suo primo alloro da pugile professionista battendo il rivale per KO alla undicesima ripresa. Dopo la conquista del titolo italiano, Benvenuti comincia a scalare le classifiche battendo ex campioni europei o ex sfidanti mondiali quali Gaspar Ortega, Teddy Wright e Denny Moyer. Proprio in quel periodo, nasce la grande rivalità con Sandro Mazzinghi. La stampa italiana nel 1964 comincia a caldeggiare uno scontro fra il campione triestino e il pugile toscano, all'epoca già campione mondiale dei pesi superwelter. La stampa [2] aumentò a dismisura il già difficile rapporto fra i due accentuandone le diversità stilistiche nel modo di affrontare il pugilato o addirittura paragonandoli sul lato umano. Il match venne fissato per il 18 giugno 1965 allo stadio di San Siro a Milano, facendo registrare il tutto-esaurito. A corroborare il clima già rovente, Mazzinghi sosterrà a più riprese che la data gli era stata imposta dalla Federazione Italiana e che non aveva ancora recuperato adeguatamente dopo il gravissimo incidente automoblistico che lo aveva ridotto in fin di vita [3]. Dal canto suo Benvenuti ha sempre ribattuto di aver accettato "condizioni improponibili" per affrontarlo e che Mazzinghi aveva già combattuto dieci volte dopo il sopracitato incidente. L'incontro si svolge su binari prevedibili: il triestino preferisce la scherma, Mazzinghi si esalta nella lotta, ma alla fine è un magistrale montante destro di Benvenuti a mettere al tappeto Mazzinghi che non riesce a battere il 10 della campana, perdendo così l'incontro e il suo titolo mondiale a vantaggio di Benvenuti.
La rivincita, obbligatoria per contratto, si svolge al Palaeur di Roma. Mazzinghi viene atterrato al secondo round (ma il toscano sosterrà che era una spinta) e Benvenuti vince l'incontro ai punti. Anche qui le polemiche si sono trascinare per lungo tempo [4][5][6], Mazzinghi a più riprese ha sostenuto di essere stato vittima di giochi di potere e di aver meritato la vittoria visto che per 13 round era in netto vantaggio; Benvenuti dal canto suo ha sempre difeso la sua vittoria, giudicandola meritata anche se non brillante. A molti anni di distanza dalle due sfide i due pugili non hanno mai deposto le armi e si sono scontrati a più riprese con i loro libri autobiografici e su carta stampata.
Fra le due sfide con Mazzinghi, nel 1965 Benvenuti fa suo grazie a un KO alla sesta ripresa il titolo europeo dei pesi medi, fregiandosi così, contemporaneamente, del titolo italiano ed europeo della categoria al limite dei 72,6 kilogrammi e della corona mondiale al limite dei 69,9 kg. Immediatamente dopo la rivincita con Mazzinghi, Benvenuti difende il suo titolo europeo contro il tedesco Jupp Elze.
Appena un mese dopo la vittoria contro Elze, Benvenuti viene sfidato dal contender numero 1 per la categoria dei pesi superwelter, il coreano Ki-Soo Kim. Sceglie di sfidarlo in Corea grazie alla sostanziosa borsa promessagli per la sfida [7]. La trasferta costa a Benvenuti il titolo, l'italiano infatti cede la sua corona mondiale al coreano con un verdetto di Split Decision. Su questo match aleggiano molti dubbi, Benvenuti ha rimarcato più volte [8][9] che l'andamento del match non è stato regolare. Il pugile triestino sostiene che durante la quattordicesima ripresa stava "finendo il coreano" quando improvvisamente il ring è collassato, a suo dire per permettere allo sfidante di riprendersi. Non solo, il "piano truffaldino" si mostra nella sua interezza alla lettura dei cartellini dei giudici, che danno sconfitto Nino. È difficile dimostrare quanto sia stato regolare l'andamento dell'incontro a causa del fatto che non esistono registrazioni del match. Dopo questo incontro, Benvenuti ritenne conclusa la sua esperienza nei pesi superwelter e decise di concentrarsi solamente sul titolo mondiale dei pesi medi.