[libro] Quando scende il buio e altri racconti (di G. Pero)

L'autore, convinto che sia necessario esorcizzare le paure reali con altre di fantasia, propone la sua seconda antologia di racconti, scritti tra il 1996 e il 2002, nella quale alla consueta esplorazione delle varie sottocategorie del genere horror, si unisce una particolare esaltazione e drammatizzazione dei sentimenti: un racconto lungo seguito da sette brevi, accomunati dal proporre al lettore un viaggio tra paranormale, solitudine e vendetta, con un affaccio sul mondo della fantascienza.

Scheda sul sito Book Sprint per acquistare online il libro. E' anche ordinabile in una delle librerie italiane del catalogo Arianna+, con consegna in 24 ore: qui puoi cercare la libreria più vicina a casa tua.

Grande Gas! secondo libro , sed mi permetti ti faccio un pò di pubblicità in giro ... copio e incollo quello che hai postato tu! posso?

complimenti GAS

mi fa piacere vedere che sei sempre all'opera come narratore horror

ti faccio anch'io la stessa domanda di giò, se posso cioè farti pubblicità...su FB, ad esempio....

ho visto che il libro non è disponibile a trapani, ma vedrò cmq di trovare un modo per procurarmelo....

La pubblicità è ovviamente gradita.
Se non lo riuscite a ordinare, potete sempre acquistarlo via Internet: a differenza dell'editore precedente, questi hanno sempre una decina di copie in magazzino pronte scalpitanti...

Prossimamente (appena ne avrò il tempo per fare una cosa decente! ) aggiornerò anche il mio sito personale, e proporrò a "La zona morta" di intervistarmi come fatto per il primo libro.

Recensione su "La zona morta"...

interessante sapere che il racconto d'apertura che dà il titolo al libro, in origine era stato pensato come un vero romanzo, e che hai avuto l'idea di accorciarlo all'improvviso

Forse perché, a differenza di certi editori di fumetti, ragiono da artista e non da imprenditore... quindi ho seguito quello che mi diceva il sentimento!

Il libro è disponibile presso la libreria per ragazzi "Moby Dick" di Bari, in via De Rossi 86.

ho iniziato a rileggere questo libro, dopo quasi 10 anni  

lo sto leggendo lentamente... 3 giorni per finire il primo racconto, di una trentina di pagine, 10 pagine al giorno...
i 3 giorni in cui l'ho letto possono rappresentare anche 3 parti in cui dividere idealmente il racconto...

la prima parte è quella che preferisco, introduce i personaggi con le loro caratteristiche, quello che mi ha colpito di più è Renato con il suo curioso modo di parlare... mi piacciono anche i dialoghi fra Walter e Monica, che danno modo di esplorare i sentimenti di lui nei confronti dell'amata    

nella seconda parte iniziano le prime stranezze, la scena in cui Walter lega la sua gatta è una vera sofferenza da quel momento le cose non migliorano, con Walter che passa troppo tempo in casa prima di andare a cercare Isabel, come per ritardare il più possibile l'amaro e triste finale

Non lo rileggo da parecchio, mi sfugge il motivo per cui Walter non va subito a cercare Isabel...
Forse è un eccesso di dettagli della scena ad allungare i tempi...
Renato parla strano perché non è di origini italiane... ed è ispirato a un ragazzo che conobbi davvero: parlava bene ma la sua ignoranza era in cultura generale quindi forse nel racconto l'ho migliorato!

Gas75 ha scritto:

Non lo rileggo da parecchio, mi sfugge il motivo per cui Walter non va subito a cercare Isabel...

Walter è convinto che Isabel si trovi a casa di Renato, ma ricordando l'esperienza di quando è stato lì la prima volta, preferisce non tornarci, convinto che sarebbe inutile
da lettore, non vedevo l'ora che questa parte finisse...

vedo di non essere l'unico:

nel frattempo sono andato avanti...
destini gemelli è più che altro un racconto integrativo, dove l'orrore non è raccontato in maniera diretta ma, dopo un breve riassunto della puntata precedente come nei fumetti bonelli, si dispiega attraverso le lettere ricevute dal protagonista...

amici mi ha dato l'impressione di un sogno trasformato in racconto, senza un nesso logico i ricordi d'infanzia finiscono per mischiarsi con il matrimonio del protagonista, forse le 216 persone sono la chiave del mistero  

non trascorrete il Natale soli è un altro racconto molto triste, dove il povero protagonista alla fine diventa vittima, come se la sua scelta di passare il Natale da solo dovesse in qualche modo ritorcersi contro di lui...

Non è che ho dimenticato il mio racconto , non ricordo quella sequenza in dettaglio per spiegarti le scelte del protagonista.


216 è un numero casuale, come casuali sono i chilometri che separano i due protagonisti, nel senso che non l'hanno scelta loro quella distanza. Questo me lo ricordo.

breve novella del succo di carota è ispirato a una coppia di fratelli che hai conosciuto?

proprio ieri sera vedevo una scena del film un'estate al mare, con Enrico Brignano e Nancy Brilli che rimanevano intrappolati in un ascensore... ma mentre in quel caso il tono era da commedia, i due erano amanti e la condizione di prigionia diventava un'occasione per rinfacciarsi una serie di condotte passate, ben diverso è il tono del racconto Agonie, dove invece all'interno dell'ascensore si manifesta una scena dell'orrore alquanto disgustosa sia per il lettore sia per i personaggi che vi assistono

Citazione :

breve novella del succo di carota è ispirato a una coppia di fratelli che hai conosciuto?

Grazie al cielo no. Il fratello maggiore è ispirato a un ragazzo che faceva il bullo con gli amici, e ho immaginato che avesse quell'atteggiamento anche verso il fratellino.

peccati veniali è come un passo avanti sul versante della fantascienza, rispetto ai racconti precedenti qui il mostro viene descritto con dovizia di particolari, parla pure, conosciamo i suoi pensieri e sensazioni e pare che sia persino in grado di influenzare i comportamenti umani  
la narrazione è in crescendo, il protagonista umano scopre le cose poco alla volta, il momento più intenso è quando, in fretta e furia, abbandona lo scenario con la vasca da bagno per precipitarsi nel punto da dove provengono le urla dei suoi amici
segnalo un piccolo refuso a pag.81, "stavo reggevo all'incoscienza"...

che sia anch'esso:

chiude il libro la poesia nebbia di sangue, su una minaccia che non viene chiaramente svelata, forse più intima che reale...

mi ha fatto piacere rileggere questo libro dopo tanti anni, senz'altro i gusti da lettore cambiano nel tempo, oggi i racconti dell'orrore non sono più nelle mie corde, mi piacerebbe rivedere i personaggi del primo racconto, ma in una storia più da commedia